La progettazione e la verifica di una qualsiasi opera, non può prescindere dalla necessità di acquisire dati geologici, che consentono di caratterizzare dal punto di vista fisico-meccanico quella parte del sottosuolo che influenza il comportamento dell'opera in progetto. L'insieme delle operazioni che includono la conoscenza del sottosuolo inclusa la geometria delle stratificazioni in esso presenti è nominata caratterizzazione geotecnica del sottosuolo. I mezzi di indagine di tipo indiretto che consentono di definire il profilo stratigrafico, senza ricorrere a scavi o perforazione di sondaggio, sono le prove penetrometriche e le indagini geofisiche (Georadar e tomografia elettrica). Le prove penetrometriche, con opportuni penetrometri (CPT, SPT, ecc.) e le prove con metodi sismici (MASW, SASW) permettono al tecnico di valutare anche le caratteristiche meccaniche statiche e dinamiche, nonché le proprietà fisiche del sottosuolo. La conoscenza accurata della natura del terreno che interessa l'immobile in costruzione è fondamentale per l'ottimizzazione dei costi delle opere fondali e per non incorrere in problemi di inadeguatezza del sistema fondazioni/terreno ai fini della stabilità del costruito. Nel caso, invece, di edifici già affetti da problemi di dissesto, uno studio geognostico accoppiato ad un'analisi accurata della tipologia di lesioni, può portare alla definizione dello stato di degrado in atto e ai conseguenti interventi di consolidamento. Per le prescrizioni della normativa, inoltre è necessario prevedere prove che consentano di valutare le interazioni terreno struttura, mediante prove di carico su pali e micropali, prove di carico su paratie con carico orizzontale, prove sui tiranti ecc.